Premessa "Petali di fiore 6" - Suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino Ancella Riparatrice

Premessa “Petali di fiore 6”

Premessa “Petali di fiore 6 – Ha creduto all’amore” a cura di Nuccia Fucile

I santi, in un tempo non molto lontano, erano di casa, le loro immagini erano familiari e di loro gli anziani ne raccontavano le virtù allo stesso modo come si raccontavano le gesta degli eroi omerici o dei paladini… conoscenze, valori antichi che si trasmettevano verbalmente alle nuove generazioni… oggi la trasmissione di conoscenze, valori, comportamenti subisce una lacerante frattura, mancano dei veri modelli di riferimento o sono insignificanti, fatui ed effimeri e poi ci sono cattivi maestri, esempi poco credibili.

Anche in ambito ecclesiale, nei vari incontri di catechesi e si formazione ai bambini, ai giovani, agli adulti… l’attenzione all’esemplarità di vita vissuta e proposta dai Santi è spesso insufficiente, o ci si sofferma troppo sull’aspetto “devozionalistico” sottovalutando che i santi sono “vangelo vissuto”, “modelli di comportamento per cui la conoscenza della loro vita può essere un fattore determinante nell’educazione alla fede” in antitesi costruttiva ai “modelli di comportamento” che l’adolescente assorbe dalla TV, dai mass media in generale, dal mondo dello spettacolo e dello sport in particolare.

“Le ricchezze a cui attingere conoscendo ed approfondendo la storia della santità sono immense. Se la conoscenza della santità è fonte di grande illuminazione e conforto, l’ignoranza di questo tesoro ci rende poveri e spesso anche miopi nel discernere il presente e nell’affrontare le responsabilità che ci sono affidate. E’ dunque fondamentale nutrirci di ciò che ci immerge nelle profondità del Vangelo, reso visibile, udibile e palpabile dai grandi testimoni che ci precedono nel cammino della Chiesa”

così hanno scritto i vescovi italiani per la XIV giornata mondiale della vita consacrata (02-02-2010) e, tenendo conto che i santi canonizzati appartengono a tutti gli strati del popolo di Dio, l’invito a “coltivare la compagnia dei santi” può essere esteso a tutti e può sostenere il cammino formativo di tutti…

Negli orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo” al n° 39 i Vescovi, riprendono la più volte citata frase di Paolo VI tratta dall’esortazione apostolica “Evangelii nuntiandi”, scrivono: “nell’opera educativa della Chiesa emerge il ruolo primario della testimonianza, perché l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, e se ascolta i maestri lo fa perché sono anche testimoni credibili e coerenti della Parola che annunciano e vivono”; in questi tempi di emergenza educativa, bisogna, allora, saper guardare ai santi come modelli imitabili e non semplicemente come eroi straordinari ed operatori di prodigi col rischio di limitare il nostro rapporto con loro ad una “devozione interessata”; se vogliamo educarci ed educare ad una devozione matura e non bigotta dobbiamo, quindi, guardare ai santi, per cogliere noi stessi e far cogliere agli altri i tratti di una “santità imitabile” per far sviluppare nelle nuove generazioni, semi di santità.

La vita dei santi può, allora, diventare una delle colonne portanti del sistema educativo per formare personalità mature, equilibrate, generose, propositive che parlino di profezia… e, non per tirare acqua al nostro mulino, noi nella Famiglia Riparatrice abbiamo nel Padre Fondatore il SdD Mons. Antonino Celona un grande maestro di vita e nella sua Figlia Spirituale: la SdD Suor M. Alfonsa una fedele e diligente discepola e per questo una altrettanto degnissima maestra di vita…

Anche attraverso questo mio ulteriore piccolo contributo cerchiamo di attingere a piene mani alla loro spiritualità eucaristica, mariana, riparatrice… è questa via, questo tratto di strada che senza alcuna presunzione voglio percorrere con tutti voi “Amici di suor Alfonsa” e chi si accosta a lei lo è o lo diventa indipendentemente dalla adesione o meno alla associazione “Amici di Suor M. Alfonsa” costituitasi quasi subito dopo la morte della Serva di Dio. 

Messina, 2011

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