Omelia XIII Anniversario - 23 Agosto 2007 - Suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino Ancella Riparatrice

Omelia XIII Anniversario – 23 Agosto 2007

frà Tonino B. Bono, ofm
Vicepostulatore

Omelia a cura di frà Tonino B. Bono, ofm

Sia lodato Gesù Cristo!

23 Agosto 2007, XIII anniversario del pio transito della serva di Dio Suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino.

Nonostante il periodo delle ferie e nonostante il caldo eccessivo che a volte ci affligge, come in questi giorni, la vostra presenza mi testimonia ancora una volta che questa data è un appuntamento per tutti, ogni anno qui a Messina. Ed è una giornata di gioia, una giornata di festa, come di preghiera, e di rendimento di grazie a Dio, sentito e profondo, perché ha dato a noi ed alla Chiesa universale la Serva di Dio. E’ un momento, dunque, di grande raccoglimento, e il Signore, come ogni anno, ci arricchisce e ci beneficia, impreziosendo così la nostra vita della luminosa testimonianza di Suor Maria Alfonsa.

Permettetemi di rivolgere un saluto cordiale a tutti voi, ma, in particolare a don Raimondo Frattallone, presidente della Commissione Storica, insieme con i membri, Mons. Eugenio Foti, delegato di Sua Eccellenza, come presenza del Tribunale ecclesiastico, insieme con i sacerdoti, i presbiteri e le autorità civili, il nostro Sindaco, il Sindaco di Santa Teresa e le altre autorità. E’ bello che questo appuntamento, qui a Messina, sia così partecipato ed i fedeli sempre più numerosi! E noi rendiamo grazie a Dio proprio per questo.

Abbiamo ascoltato la Parola del Signore che ci guida in questo momento di riflessione. Le nozze del banchetto eterno sono per tutti. Dio, nel Suo amore infinito verso ogni Sua creatura, che ha fatto a Sua immagine e somiglianza, che ha redento a prezzo del preziosissimo sangue di Suo Figlio, ha destinato l’intera umanità alla partecipazione viva del Suo Regno, del Regno della Luce, del Regno della Pace, del Regno della Gioia, di quella gioia che tutti noi cerchiamo ed invochiamo. Ma per entrare nella vita eterna, per poter essere ammessi a questa comunione intima e viva con il Signore, il Vangelo di oggi ci ricorda la necessità della veste candida, della veste nuziale. E’ una condizione indispensabile per tutti. E’ innanzitutto una parola di vita che cala nel mio cuore di sacerdote, di religioso, affinché possa approfittare di questo tempo terreno che il Signore mi offre per poter ricomporre la mia persona sotto la Sua signoria e, dunque, liberarmi da tutti ciò che può impedire questa comunione, questa intimità, questa familiarità.  La veste candida, libera dalle macchie del peccato, è il messaggio che arriva dalla Parola del Signore. Pensiamo alla Serva di Dio suor Maria Alfonsa, la quale ha vissuto con questa attenzione all’incontro finale con il Signore. Oggi, noi celebriamo il suo transito. Per tutta la vita la Serva di Dio ha predisposto tutta se stessa a questo incontro ed ha collaborato con la Grazia perché questo incontro potesse essere, veramente, un incontro santo. E noi siamo certi che suor Maria Alfonsa ha incontrato Colui il quale ha amato e ha servito durante il suo breve pellegrinaggio terreno, appena 57 anni, dei quali 33 in malattia con l’artrite reumatoide, 21 in sedia a rotelle e 26 trascorsi in questa casa, nella Casa Madre delle suore Ancelle Riparatrici, fondate dal Servo di Dio Antonino Celona.

Di recente abbiamo traslato il corpo prezioso della Serva di Dio dal Gran Camposanto di Messina, proprio qui, in questo edificio sacro, che è la culla della Riparazione. Il corpo di Suor Maria Alfonsa continua ad essere, attraverso la sua vita santa un punto di riferimento. Durante quest’anno si sono moltiplicati i pellegrini che hanno sostato nel silenzio accanto alla tomba di suor Maria Alfonsa. E’ per me una grande gioia vedere come il carisma di questa congregazione religiosa si dilati come la vita della Serva di Dio ed affascini come la speranza che lei inculcava nei cuori di tutti coloro che si accostavano a lei e diventi per molti una linea direttrice.

Fiducia ed abbandono erano le sue parole chiave a chi si accostava a lei dinnanzi alle traversie della vita, ai bisogni temporali o spirituali; lei sapeva dare una parola di speranza, una parola misurata, una parola illuminata. E molti di noi sono grati a Dio di avere posto Suor Alfonsa lungo il nostro cammino, me per primo. Io voglio, infatti, testimoniare che se oggi sono sacerdote, se sono religioso, appartenente alla famiglia francescana, lo devo alla Serva di Dio suor Maria Alfonsa. Grazie, allora, suor Maria Alfonsa per la tua presenza che continua ad essere operante in mezzo a noi. Grazie del dono che hai fatto della tua vita a Dio, in favore della Chiesa e di tutti noi, perché il tuo sacrificio non è stato vano. La tua offerta d’amore, gioiosa e costante, ha sortito un effetto positivo. Noi siamo il frutto del tuo sacrificio. Noi e tanti altri fratelli che hanno conosciuto suor Maria Alfonsa direttamente o indirettamente. E in questo momento penso anche a tutti i luoghi del nostro paese, Sicilia, Italia ma anche posti fuori dall’Italia, come, ad esempio gli Stati Uniti. In questi luoghi la gente apprezza la Serva di Dio. Proprio in questo momento, in queste ore, una celebrazione notturna sta per essere celebrata per ringraziare Iddio proprio negli Stati Uniti, dove lei ha vissuto per 8 anni.

Ebbene, come raccogliere allora i pensieri sulla Serva di Dio?
Ecco, rifacendomi al Vangelo di oggi, credo che l’atteggiamento principale sia quello della spontaneità. Suor Maria Alfonsa ha vissuto questo amore di sposa verso Cristo, Lui, lo sposo delle anime consacrate e dell’intera Chiesa. L’ha vissuto con la tenerezza di una donna e di una vergine. Ha saputo veramente porre Cristo al centro dei suoi pensieri, al centro dei suoi sentimenti. Il primo titolo con il quale questa sera voglio onorare la persona di Suor Maria Alfonsa è proprio questo: sposa, attenta, vigile, amorosa, fedele; la fedeltà a Dio, alla bellezza, alla grandezza, all’eccellenza della vocazione religiosa. E suor Maria Alfonsa tutto questo l’ha vissuto con la sua tenerezza, con la sua persona, sempre concentrata sul mistero del suo cuore.

La nostra capacità cognitiva, cari fratelli, determina il nostro comportamento e per suor Maria Alfonsa era così. Lei si sentiva veramente sposa di Cristo, per cui i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, le sue parole, erano legati a questa identità chiara che lei possedeva.

Infine, cari fratelli, ancora penso a suor Maria Alfonsa come discepola. Per raggiungere veramente il cammino della perfezione e la meta della santità, è necessario innanzitutto avere un orecchio attento, l’orecchio del discepolo. Cristo è il Maestro per tutti e lo è stato anche per suor Maria Alfonsa. I continui contatti meditativi, oranti, contemplativi che suor Alfonsa aveva con il mistero di Dio e con il Cristo Signore, nella Potenza, nella Grazia e nella Luce dello Spirito Santo, erano, appunto, quelli di un discepolo. Lei si è fatta condurre, ha saputo ascoltare ed ha saputo obbedire alle ispirazioni che il Signore, nell’arco della sua vita, man mano che era necessario, le suggeriva e la instradava, la illuminava.

E poi suor Maria Alfonsa, per me è stata veramente un profeta, un profeta come i profeti della nostra realtà rivelata. I profeti annunziano, i profeti denunciano. Suor Alfonsa ha annunziato la misericordia di Dio, l’Amore di Dio, la premura di Dio verso ogni creatura. 

Nessuno è dimenticato da Dio. 

Questo era l’atteggiamento della Serva di Dio: chiunque si accostava a suor Maria Alfonsa era accolto come se fosse un principe o, addirittura, un re. Non faceva distinzioni la Serva di Dio. A qualsiasi posizione sociale appartenesse, chiunque era accolto da suor Alfonsa, era da lei ascoltato ed ammaestrato. Quante persone sono state beneficiate ed hanno potuto testimoniare di questa sua caratteristica, di questa sua forza di ascolto!

Denunciare il peccato per una ancella riparatrice, che è tutta votata a Dio, è una missione delicata e complessa. Come l’ha fatto la Serva di Dio?

L’ha fatto con un criterio abbastanza chiaro. Lei, fin dall’inizio, ha votato la sua vita alla santità. Ha scelto la santità, l’amore perfetto, scevro da ogni egoismo, comprendendo benissimo che la Riparazione poteva essere attualizzata a favore della Chiesa e dell’umanità partendo innanzi tutto da se stessa. Santificando se stessa, avrebbe santificato gli altri. Dunque, era la sua vita riparatrice un richiamo a tutti per allontanarsi dal peccato, per aderire alla Grazia, per vivere da persone pasquali, da uomini risorti, da donne ed uomini pieni di Grazia.

Ed infine, la Serva di Dio è stata apostola. Sì, ha avuto delle mani che hanno subito deformazioni. Esse hanno subito l’attacco della malattia che, gradualmente, le ha paralizzate. Ma la sua carità è stata incredibile, cari fratelli! Una donna che viveva inchiodata sulla sua sedia a rotelle, prendeva a cuore quelle centinaia di persone che bussavano al suo cuore di sorella per essere aiutate nei problemi spirituali e materiali. E quanti di voi, soprattutto gli Amici di suor Maria Alfonsa, che le stavano vicino, proprio per venirle incontro e per farla gioire, moltiplicavano le opere di carità, che lei sapeva coordinare. Un’ammalata, una paralizzata, apostola di carità, cari fratelli! La creatività di suor Alfonsa. Quante belle testimonianze, quante risonanze abbiamo raccolto in questi anni, durante i quali ci siamo impegnati con amore e con scrupolosità a raccogliere i frammenti di carità che suor Maria Alfonsa sapeva organizzare. Noi eravamo le mani e le braccia di suor Maria Alfonsa, ma lei è stata la mente ed il cuore.

Ecco, allora, cari fratelli, non mi resta che, a nome vostro ed a nome mio, ringraziare il Signore.

Suor Maria Alfonsa rappresenta un passaggio, per la nostra Chiesa di Messina, per la nostra città, di benedizioni celesti. Io nutro molta speranza nel buon esito di questo processo canonico, perché sono certo che il Signore si serva ancora dei poveri e degli umili, degli ammalati, di coloro che hanno fiducia e si abbandonano a Lui, per essere strumenti di pace e di gioia ma anche per poter permettere a Dio di continuare a compiere meraviglie.

Dio non crea spazi ampi, Dio crea spazi vuoti. E la nostra Serva di Dio è stata uno spazio vuoto, ma pieno di Dio e della Sua onnipotenza creatrice. E allora ringrazio il Signore insieme con voi e chiedo per noi e per la nostra comunità ecclesiale di Messina, che si serva di questa bella testimonianza per poterla ulteriormente farla conoscere, perché molti, apprezzandola, la possano imitare, affinché il Vangelo di Cristo sia calato nei cuori e nella vita di molti e molti di più.

Sia lodato Gesù Cristo. 

Messina, 23 Agosto 2007

3 commenti su “Omelia XIII Anniversario – 23 Agosto 2007”

  1. Suor Maria Alfonsa, Serva di Dio ti prego di Guardare la mia famiglia e Trovare in loro la fede in Dio che hanno perso o che non hanno mai conosciuto. Aiuta loro ad esprimersi nella preghiera ed accettare le sofferenze. Suor Maria Alfonsa, prega per noi e per il mondo intero, Amen.

  2. Carissima suor Maria alfonza ti prego intervieni tramite Padre Tonino Bono.. Affine la mia famiglia si possa riunite nella fede Nell amore…. Fai che mio marito abbia coscienza di ciò che ha fatto… Che si penta di ciò che ha fatto ke ritorni da me.. Che mi dica tutto quello che mi ha fatto.. Che mi rispetti.. Che riunisca questa famiglia che soffre tanto.. Che tutto il. Male che ci hanno fatto.. Si allontani.. Ke lui mi dica ke nn può stare lontano da me ke mi ami… Ke nnguardi più nessun altra donna.. Ke si allontani definitivamente da questa ke lho. Ha confuso.. Fai ke nn sia più confuso…. Che sappia di volere la sua famiglia è sia cosciente ke deve patlarmi
    . Di tutto. Confidarsi una volta x tutte.. Confido in te suor Maria. Alfonza.. Aiutami.. Aiutami. Allontana il. Male dalka mia famiglia. Fa ke mio marito riorni

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