Omelia XV Anniversario - 23 Agosto 2009 - Suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino Ancella Riparatrice

Omelia XV Anniversario – 23 Agosto 2009

Monsignor Calogero La Piana
Arcivescovo di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela

Omelia a cura di Mons. Calogero La Piana

La presidente durante il suo saluto ha detto che come arcivescovo di Messina – Lipari – S Lucia del Mela presiedo per la prima volta questa celebrazione. Di fatti, avevo già presieduto questa celebrazione come vescovo di Mazara del Vallo. E ricordo un piccolo episodio imbarazzante che accadde in quella occasione. Mentre io predicavo, qualcuno dei diaconi non sapendo che, di mezzo al clero ci fosse un sacerdote di Mazara, disse più volte: “vedi, quello è Mons. La Piana, quello sarà il nostro arcivescovo”, provocando dispiacere e sofferenza a quel sacerdote che mi aveva accompagnato. Beh, il Signore ha voluto certamente così, non era stato previsto. 

Ci siamo affidati a Dio, alla Sua volontà e adesso, condivido con gioia questa eucaristia che mi emoziona per questa espressione di gratitudine, per questo riconoscimento di un dono grande che abbiamo ricevuto, il dono della santità di suor Alfonsa, questa eucaristia confonde per la grande partecipazione di voi tutti, per l’entusiasmo, per la gioia, per tutto ciò che esprime il vostro volto, mi confonde perché mi trovo davanti alla testimonianza di una santità, che è stata riconosciuta nella nostra Chiesa; abbiamo concluso il processo diocesano di beatificazione qualche mese fa, tutto questo mi fa sentire piccolo e mi fa sentire come tutti voi, bisognosi di sostegno e di aiuto e mentre ringrazio con voi e con tutta la Chiesa di Messina il Signore per la santità di suor Alfonsa, insieme a voi prego il Signore per ciascuno di noi, perché noi possiamo rappresentare un modello di santità, una strada da percorrere con gioia. Siamo stati invitati, cari fratelli e sorelle, dalla liturgia ed in particolar modo dal ritornello del salmo responsoriale a gustare e vedere come e quanto è buono il Signore. 

Di questo si tratta, in questa celebrazione, in cui ricordiamo il XV anniversario del pio transito in cielo di suor Maria Alfonsa; noi siamo invitati a gustare e vedere la bontà del Signore. Per noi, infatti, è stata apparecchiata questa duplice mensa. la mensa della Parola, una parola che è spirito e vita, come spesso Gesù ha voluto ricordarci nella pagina evangelica, <<…le mie parole sono spirito e vita>>, nutrirsi della sua Parola, attingere a questa mensa della Parola, significa per noi attingere vita, ricrearsi nello spirito, rinnovarsi dentro; per noi è stata preparata la mensa dell’altare dove, il verbo di Dio fattosi carne, dove l’espressione suprema dell’amore di Dio, la Pasqua del Signore, il Suo mistero di morte e di risurrezione, ci vengono offerti nel mistero della fede come alimento per la nostra vita. Noi offriamo pane e vino, frutti della terra e del nostro lavoro, ma per la potenza dello spirito santificati, essi sono quel cibo vero disceso dal cielo, non come la manna che mangiarono i padri nel deserto e morirono, Gesù dice:

<<…chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna>>.

E’ questo il discorso duro, sono queste le parole dure, difficili da comprendere. Comincia così questo brano conclusivo del vangelo di Giovanni, al capitolo sesto, il discorso del pane, molti dei discepoli trovarono duro questo linguaggio,

<<…come può costui darci la sua carne da mangiare?…>> e da quel giorno, diversi, parecchi si tirarono indietro. <<Volete andarvene anche voi?>> dice il Signore. <<Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna>> dicono i discepoli. 

Gustate, dunque, ci ripete ancora la liturgia, vedete con lo sguardo della fede, con lo sguardo del cuore quanto e come è buono il Signore.

La bontà del Signore noi la gustiamo, e a questo dobbiamo educarci, nell’ascolto docile della Sua Parola, nell’accoglienza di questa parola che rinnova, nell’accoglienza di questa parola che è spirito e vita, che converte la nostra vita, che la riporta a Dio. Noi gustiamo e vediamo l’amore di Dio che per noi, ancora una volta, rinnova il miracolo del pane e del vino, in corpo e sangue. 

Noi miei cari fratelli e sorelle quest’oggi, gustiamo e vediamo la bontà di Dio nella testimonianza di fede e amore lasciataci dalla Serva di Dio suor Alfonsa. Noi non possiamo non guardare suor Alfonsa in questa precisa ottica, espressione dell’amore e della bontà di Dio. I segni di santità che Dio dissemina un po’ ovunque nella Chiesa, non sono che espressione di bontà e di amore. Noi li accogliamo, dunque, quest’oggi, come segno d’amore per noi, per l’Istituto delle Ancelle Riparatrici, accogliamo questo segno di santità come espressione della bontà di Dio. 

Miei cari, la santità di suor Alfonsa è una santità che ha dovuto fare i conti con quel linguaggio duro di cui oggi ci ha parlato la pagina evangelica, questo linguaggio è duro, il suo sorriso dice accoglienza dell’amore crocifisso, perché il suo sorriso esprime il travaglio di quel coinvolgimento nel mistero della sofferenza e della croce che viene richiesto a tutti coloro che desiderano e decidono di porsi alla sequela di Cristo:

<<chi mi vuol seguire prenda la sua croce e mi segua>>. 

Il suo sorriso ci comunica l’impegno difficile e quotidiano dell’accoglienza della sofferenza della sua vita. Oggi, la parola di Dio, nella prima lettura, rievoca un’assemblea. Giosuè raduna il popolo ormai in possesso della terra promessa e lo pone di fronte ad una scelta, <<scegliete chi volete servire>>. Miei cari, questa è la domanda che oggi, a quest’assemblea pone il Signore. 

E lo pone anche, attraverso la testimonianza di santità di suor Alfonsa, scegliete chi volete servire, volete perseguire la vita di una felicità a basso prezzo, volete servire il Signore, o volete servire le vostre abitudini, le vostre comunità, volete servire tutto ciò che apparentemente promette gioia e felicità, ma che provoca solo sofferenza e tormento interiore? Scegliete chi volete servire.

Davanti al mistero della sofferenza, davanti ad una malattia che la inchioda su una sedia a rotelle, suor Alfonsa sceglie di servire il Signore e sceglie di servirlo con amore. La scelta dell’amore diventa e si esprime, appunto, nel suo sorriso. Miei cari fratelli e sorelle, oggi, ricordando questo XV anniversario del pio transito di suor Alfonsa, vogliamo contestualizzarlo nell’anno sacerdotale, voluto e indetto dal papa Benedetto XVI. Dietro me, c’è un grande striscione che ricorda le espressioni si suor Alfonsa e che dicono il suo amore e il suo apprezzamento per la dignità sacerdotale. Ecco, noi vogliamo con lei chiedere al Signore il dono di una santità per i nostri sacerdoti tutti, perché dalla luce radiosa della loro vita le comunità cristiane, il popolo santo di Dio, possano trovare ed attingere quell’entusiasmo per seguire il Signore della gioia e nella gioia. 

<<Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna!>>

Noi abbiamo creduto e conosciuto.

Miei cari, vorrei che queste parole dell’apostolo Pietro potessero essere dette con tutta verità e sincerità da ciascuno di noi. Noi abbiamo creduto, noi abbiamo conosciuto, sperimentato la santità di Dio, ed è una santità, quella di Dio che, non è lontana da noi, perché ci viene offerta come dono e come testimonianza oggi, nella persona di suor Alfonsa; ma vorrei ritornare, concludendo questa riflessione, sulla domanda di fondo, che è una duplice domanda:

<<Scegliete, decidete chi volete servire!>> e <<Volete andarvene anche voi?>>.

E’ la stessa domanda perché si tratta di scegliere una volta per sempre chi seguire. Abbiamo iniziato questa celebrazione con un canto che ci ha richiamato la signoria di Dio con “Dio regna”, la signoria, la regalità di Dio non sia pensata semplicemente come quella onnipotenza che governa e decide di tutte le cose. Dio vuole regnare nei nostri cuori, Dio vuole regnare nei nostri desideri, Dio vuole regnare nelle nostre scelte di vita, Dio vuole regnare nella nostra vita. Scegliete chi volete servire, Dio regna. Noi scegliamo con suor Alfonsa di lasciarci governare da Dio, noi scegliamo con suor Alfonsa di seguire il Signore, noi decidiamo di lasciare che Dio regni nella nostra vita. 

Sia Lodato Gesù Cristo.

Messina, 23 Agosto 2009

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